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Il parco
delle lune
elettriche

Daniele Faverzani

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Le nuove luminarie dei parchi cittadini disegnano colorati e misteriosi paesaggi notturni. Le luci installate per prevenire il crimine, non avvicinano i cittadini, lasciando i parchi meravigliosamente illuminati ma deserti.


I parchi urbani sono poco frequentati nelle ore serali e notturne, a differenza di altri spazi cittadini capaci di essere ospitali anche alla fine della giornata. Nelle calde serate estive, quando potrebbero diventare luoghi in cui rinfrescarsi, non sembrano essere attraenti. Le persone spesso preferiscono l'artificio di un ventilatore o l'aria raffreddata da un condizionatore.

Gli enormi apparati di illuminazione alti parecchi metri, collocati nei parchi cittadini per eliminare o limitare attività illecite e criminose, se in un certo senso sono riusciti a spostare tali attività in altri luoghi, non hanno comunque contribuito ad incentivare la fruizione del verde da parte dei cittadini. Le nuove luci hanno completamente mutato la percezione di questi spazi.

Il precedente sistema di illuminazione consentiva la sola visione dei percorsi lungo i quali erano installate lampade o lampioni; ora invece si svelano alla vista fette di territorio urbano che altrimenti sarebbero rimasti nel buio.

Si assiste così alla "snaturalizzazione di uno spazio artificiale" (in quanto dotato di una presunta naturalità). Emergono dall'oscurità gruppi di alberi, prati e campetti da calcio che si prestano ad essere osservati da un'altra angolatura, ad essere vissuti diversamente.

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