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Riverside

Annalisa Cimmino

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Un orizzonte immaginario segue il fiume Lambro e circonda una Milano inaspettata.


Questa ricerca è nata dall'inconsapevole desiderio di un orizzonte, che nel mio immaginario è fatto di cielo e mare, ed è poi sfociata nell'attenta osservazione di un territorio per me nuovo, in cui ho indagato gli elementi a disposizione provando a dargli un senso, se non altro visivo. Il fiume Lambro, nei suoi tratti periferici, è stato guida e Leitmotiv del lavoro. Lungo le sue sponde milanesi ho osservato a lungo e registrato sulla pellicola un paesaggio molto frammentato e caotico, creando sequenze con l'intento di "ricomporre" un territorio che normalmente osserviamo in maniera discontinua e superficiale. In fase di ripresa ho quindi accostato alcuni elementi, considerati secondari o apparentemente insignificanti, con altri visivamente più rilevanti e riconoscibili, in modo da restituire equilibrio ad un paesaggio che si presenta all'occhio e all'obiettivo come un arbitrario susseguirsi di confusi elementi naturali e artificiali, e dove la linea dell'orizzonte è interrotta da orti, cantieri, oggetti abbandonati, abitazioni di fortuna e recinzioni di varia natura.

La mia indagine ha una valenza di sperimentazione di uno specifico linguaggio visivo che nasce dal bisogno di "allargare" il quadrato di una fotografia per includere di più, per accostare e far convivere elementi solo fisicamente distanti ma essenzialmente tra loro appartenenti, al fine di avere uno sguardo più ampio e "comprensivo" della realtà in cui ci muoviamo.

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